Una donna dal fisico deturpato destinata a fare la serva diventa la prima astronoma professionista.
Una lady libertaria vuole conoscere le scienze anche se considerate materie poco adatte per una donna.
Cos’hanno in comune oltre l’amicizia? Sono entrambe autodidatte, con i dubbi di non essere all’altezza. Lina, umile nella sua totale dedizione al fratello, ma aperta ai cambiamenti e alle novità sperimentali.
Mary lotta per i diritti delle donne e degli animali, frequenta i salotti colti interessandosi di teatro, musica, poesia. Mary vivrà a lungo in Italia, amerà Torino e il suo osservatorio; morirà a Napoli.
Il nipote di Lina, John, da giurista è diventato astronomo, e ha un ruolo importante nella vita di Mary. Il filo conduttore è però Martha, figlia di Mary, che si emoziona rimettendo a posto il carteggio della madre: le ha dedicato la vita e si è sentita limitata.
Martha ricorda quando ascoltava di nascosto le conversazioni della mamma con Sir John. Ricorda Lina che ha tentato di descrivere l’Universo, eppure più si spinge in là la visuale più il confine appare irraggiungibile, come il fondo del mare degli antichi. L'universo come un caffè cui si aggiunge il latte e poi non lo si può separare: le stelle si mescolano, c'è un prima e un poi e non si torna indietro.
Mary ha indirizzato la sua irrequietezza nella ricerca: ‘Io nei libri cercavo la verità, la capacità di seguire lo sviluppo delle avventure intellettuali: matematica, astronomia, geografia, geologia e biologia. Di tutto ero affamata e assetata, tutto pensavo di poter capire. Capire la realtà, la vita. Forse tutto?.
Malinconica Martha: ‘Questa sera è fatta per andarsene, col cielo blu come un velluto, stellato, e questo vento per strada, non per viaggiare, ma per lasciare tutto dietro a sé. Una sera in cui ogni direzione andrebbe bene.’
Una lady libertaria vuole conoscere le scienze anche se considerate materie poco adatte per una donna.
Cos’hanno in comune oltre l’amicizia? Sono entrambe autodidatte, con i dubbi di non essere all’altezza. Lina, umile nella sua totale dedizione al fratello, ma aperta ai cambiamenti e alle novità sperimentali.
Mary lotta per i diritti delle donne e degli animali, frequenta i salotti colti interessandosi di teatro, musica, poesia. Mary vivrà a lungo in Italia, amerà Torino e il suo osservatorio; morirà a Napoli.
Il nipote di Lina, John, da giurista è diventato astronomo, e ha un ruolo importante nella vita di Mary. Il filo conduttore è però Martha, figlia di Mary, che si emoziona rimettendo a posto il carteggio della madre: le ha dedicato la vita e si è sentita limitata.
Martha ricorda quando ascoltava di nascosto le conversazioni della mamma con Sir John. Ricorda Lina che ha tentato di descrivere l’Universo, eppure più si spinge in là la visuale più il confine appare irraggiungibile, come il fondo del mare degli antichi. L'universo come un caffè cui si aggiunge il latte e poi non lo si può separare: le stelle si mescolano, c'è un prima e un poi e non si torna indietro.
Mary ha indirizzato la sua irrequietezza nella ricerca: ‘Io nei libri cercavo la verità, la capacità di seguire lo sviluppo delle avventure intellettuali: matematica, astronomia, geografia, geologia e biologia. Di tutto ero affamata e assetata, tutto pensavo di poter capire. Capire la realtà, la vita. Forse tutto?.
Malinconica Martha: ‘Questa sera è fatta per andarsene, col cielo blu come un velluto, stellato, e questo vento per strada, non per viaggiare, ma per lasciare tutto dietro a sé. Una sera in cui ogni direzione andrebbe bene.’
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