martedì 28 giugno 2011

A Torino si studia la complessità delle reti come Internet.

Giovedì incontreremo Albert László Barabàsi, che a Torino riceverà il prestigioso Premio Lagrange – Fondazione CRT 2011 per un valore  50.000€

Famoso per il suo approccio innovativo e trasversale, nel quale lo studio della fisica si sposa liberamente con altri settori della ricerca scientifica e umanistica – dalla biologia molecolare, all’informatica, al comportamento umano – Barabàsi ha più volte sorpreso il mondo accademico con i suoi studi. A partire dalle prime ricerche del 1999 sul World Wide Web, che lo portarono a concludere che Internet non era un network “connesso casualmente” e a formulare la teoria delle reti a invarianza di scala, per arrivare fino ai recenti studi sulla mobilità umana e sulla possibilità di prevedere rotte e spostamenti grazie alle tracce lasciate da telefonini e altri devicetecnologici.

In Link. La scienza delle reti (2004), lo scienziato ha diffuso al grande pubblico le teorie più recenti e i principi dello studio del sistema dei network; nel più recente Lampi. La trama nascosta che guida la nostra vita (2011) ha invece proposto una teoria rivoluzionaria, secondo cui – proprio grazie all’ingresso del mondo nell’era delle reti complesse – non solo i fenomeni naturali ma anche i comportamenti degli esseri umani sono ormai rintracciabili e prevedibili. E non si sviluppano regolarmente, bensì concentrandosi in veri e propri lampi di iperattività.

L'articolo continua su Piemonte al Microscopio e su Gravità Zero 

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