L'umidità è la causa principale dell'insalubrità degli edifici. Quando si parla di umidità ci si riferisce alla quantità di vapore acqueo presente nell'aria.
Quando questo concetto è affrontato dall'edilizia allora ci si riferisce a vari problemi di degrado di ambienti, materiali, e più in generale del comfort abitativo.
Tutti gli stabili, che siano nuovi o di vecchia concezione, sono attaccati dall'umidità. I muri sono umidi quando contengono acqua, fenomeno che può avere origine o da infiltrazioni: umidità da infiltrazioni (guasti o rotture a tubature, ecc.) o da umidità di risalita capillare: umidità ascendente. Il primo caso è facilmente comprensibile individuabile e risolvibile, il secondo è prevalentemente dovuto ad un errato isolamento orizzontale. Il risultato consiste nel manifestarsi inizialmente di macchie umide sulla superficie dell'intonaco per poi arrivare al distacco di finiture e pitture. Esiste poi anche l'umidità discendente, derivante da cause meteoriche (pioggia, grandine, neve).
Si tratta di umidità proveniente dall'esterno e quasi sempre dal basso, che risalendo invade l'intera massa muraria, creando sfarinamenti, rigonfiamenti e distacchi degli intonaci di finitura e sottofondo, presenza di efflorescenze saline, muffe e abbassamento del potere isolante dei muri.
Da sempre l'attenzione di chi costruisce una casa si rivolge alla risoluzione di questo inconveniente.
Partiamo dal principio secondo cui lil livello di umidità relativa in un ambiente dovrebbe mantenersi preferibilmente tra il 45 e il 55 %, quando tale equilibrio viene a mancare allora si forma la condensa, fenomeno naturale collegato all'evaporazione dell'acqua presente nell'aria.
È un fenomeno che si manifesta prevalentemente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro poiché è legato all'uomo e al suo stile di vita. Il paradosso è che nelle abitazioni nuove o ristrutturate il fenomeno è ancora più accentuato a causa dell'umidità ancora presente nei materiali, nelle malte, nelle tinteggiature, tutto a discapito del comfort abitativo. La nuova edilizia prevede infatti l'installazione di un sistema d'aspirazione e di un buon impianto di ventilazione, la perfezione dell'isolamento, l'installazione del sistema di riscaldamento a pavimento e l'utilizzo di determinati materiali a discapito di altri, senza tralasciare l'uso di energie rinnovabili.
Questa nuova metodologia di lavoro non solo salvaguarda il comfort abitativo ma anche il portafoglio, infatti grazie al binomio innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile possiamo arrivare a risparmiare fino al 40% sull'impiego di combustibile: se teniamo conto del fatto che gran parte dell'energia usata per acqua calda e riscaldamento viene dispersa da muri, infissi e tetto è presto fatto il conto dello spreco, evitato con le nuove tecnologie. C'è però da precisare che tutti gli elementi sopra citati devono coesistere nello stesso ambiente e devono essere previsti e integrati secondo regole ben precise altrimenti il risultato sarà scadente.
Le variabili da considerare sono molteplici ma l'attenzione a questo nuovo modo di concepire il nostro spazio può portare solo una migliore qualità della vita.
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