"Un fenomeno che invade la rete... democraticamente
Ma c’è di più: i bloggers diventano il contraltare dell’informazione nazionale. Diamo un volto ai loro post". (Alessandro Calderoni)
Il giornalista Alessandro Calderoni, "voce" ed editor, tra le altre sue importanti attività, di Radio MonteCarlo, compie questo mese un breve viaggio alla scoperta non dei blog mai dei bloggers, o almeno di alcuni tra i più letti e seguiti in Italia, anche se le classifiche in questo settore sono piuttosto opinabili ed è più corretto sostituire al termine “seguiti” la parola “segnalati”.
Attraverso DIG_IT,, IL NUOVO PORTALE DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE ON DEMAND, si passano al vaglio tipologie diverse di blog collettivi o aziendali. A seconda degli argomenti trattati possono essere definiti generalisti o tematici, per esempio politici, letterari, artistici, territoriali. Infine, in base allo strumento usato si hanno blog testuali, o propriamente detti, fotoblog, videoblog, audioblog.
La storia dei blog nasce negli USA alla fine del 1997 con Robot Wisdom il diario personale di mister Barger, un signor nessuno che decide di scrivere online appunti e idee su Joyce, intelligenza artificiale, e altri chiodi fissi di questo attivista della rete accusato tra l’altro in seguito di antisemitismo. Perché il termine weblog, che proprio Barger conia, significa esattamente questo: “diario in rete”. In Italia, con la diffusione delle piattaforme tecnologiche gratuite e facilmente accessibili, il fenomeno si diffonde dal 2001.
Questa fase dell’era digitale – che si sta rapidamente evolvendo nel web 3.0 o web “semantico” - ha un suo parallelismo in una particolare fase della psicologia di massa: le persone imparano che tutti possono essere protagonisti. Lo insegnano in modo passivo i reality in tv, e in modo attivo l’opnionismo distribuito della rete. I blog prima, i social network poi.
E mentre da anni si discute, anzi si litiga, sui temi della libertà d’espressione, della registrazione dei blog come testate, dell’eventuale loro assoggettamento alle normative che regolano la stampa convenzionale, il mondo dei bloggers è cambiato e spontaneamente, in molti casi, ha lasciato l’anonimato iniziale e ci ha messo la faccia. Un po’ come ha insegnato il mondo dei social network: puoi dire quello che vuoi, ma fammi sapere chi sei.
E la curiosità è proprio questa: sapere chi sono gli autori dei pensieri che ogni giorno migliaia e migliaia di persone vanno a cercare e a leggere sul web.
Buona visione su DIG_IT!
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