Il Museo Milanese dell’Università Popolare di Milano (www.museo-upm.org) nasce dalla volontà di documentare attraverso un minuzioso recupero di documenti, un fenomeno accademico culturale e sociale, nato in Italia tra il 1900 ed il 1901 che diffonde l’istruzione alle classi meno abbienti e popolari per mezzo di conferenze, dibattiti, distribuzione di opuscoli e libri, cambiando il profilo sociale ed accademico del nostro paese.
Il pensiero che convinse nel lontano 1900 alla diffusione della cultura nei ceti sociali meno abbienti, è nella società odierna la risposta all’integrazione sociale dell’imigrazione attraverso la cultura.
Concorsero alla formazione di questa istituzione tutti coloro che abbracciando la filosofia dei padri fondatori, contribuirono al minuzioso lavoro di rappresentare per non dimenticare la storia dell’Università popolare di Milano.
Le donazioni al museo dell’università popolare di Milano sono libere sia per i membri associati che per chi desideri diventarlo.
Uno tra i celebri personaggi di spicco dell'Università Popolare di Milano che lo stesso Museo ricorda fu l’Avv. Tina Lagostena Bassi, rettore onorario. Gli insegnamenti lasciati hanno reso più forte e consapevole il concetto fondamentale alla base di ogni cambiamento positivo, l'istruzione.
A lei è dedicato, tra l'altro, il progetto “Woman” Viaggio attraverso l’integrazione culturale femminile in Italia.
Numersi anche i partecipanti coinvolti nel progetto “Africa l’altra faccia della medaglia” capace di portare l'istruzione in zone remote, offrendo e diffondendo la nostra risposta alla povertà e all’emarginazione, dedichiamo questo museo privato.
Le università popolari sorgono nel XIX secolo in Danimarca e Svezia. Alla base della filosofia sociale accademica e politica rivoluzionaria per l’epoca, vi era l’impegno ad aprire a tutti i ceti sociali anche ad i meno abbienti l’accesso all’istruzione.
Il nostro paese nel 1900 vive questo cambiamento di scena sociale e culturale ad opera del partito socialista ed i sindacati, che diffondendo l’istruzione al popolo aprono nuove frontiere culturali e sociali fondando le università popolari.
A Milano sarà Ettore Ferrari a fondare l’università popolare di Milano in via Ugo Foscolo, 5 e Gabriele D’annunzio a pronunciarne il discorso inaugurale.
Il fascimo chiude le università popolari, bisognerà aspettare la caduta del regime per vederle risorgere.
Gabriele D'annunzio |
L’università popolare di Milano è membro della Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane.CNUPI, ente giuridico ai sensi e per effetti del D.M 21/05/1991 Gazzetta ufficiale del 30/08/1991 n.203, anno 132°,emanato dal Ministero della Università,Ricerca scientifica e Tecnologica.Iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche con codice definitivo 58241FKL presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, Dipartimento per l’Università .
Il museo dell’università popolare di Milano è sponsor di iniziative umanitarie nel mondo, in particolare in Africa.
In collaborazione con le istituzioni e le onlus italiane presenti in loco, porta la cultura sponsorizzando gli aiuti medici, in paesi come Benin, Togo, Costa D’Avorio, Mali. Abbatte le barriere che il non sapere erge, riporta equilibrio, crescita sociale, economica e politica creando benessere a tutti i livelli,
Detto africano "Ci vuole una sola donna per mettere al mondo un figlio ma un intero villaggio per crescerlo" . L'Università Popolare di Milano vuole diventare quel villaggio globale.
IL PROGETTO "MILANO"
Sostenuto dal museo, è dedicato agli immigrati che vivono nella città.
L’integrazione esige il sapere. La conoscenza storica letteraria e politica della città è necessaria alla collocazione dell'individuo nella società.
Sostenuto dal museo, è dedicato agli immigrati che vivono nella città.
L’integrazione esige il sapere. La conoscenza storica letteraria e politica della città è necessaria alla collocazione dell'individuo nella società.
Il progetto "Milano" è formato da moduli semplici, integrati alla quotidianeità della vita degli immigrati che vivono la nostra città come la più grande aula magna della Lombardia.
Solo conoscendo il passato possiamo capire il presente ed essere parte integrante del futuro.
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