domenica 26 aprile 2009

APRONO IN PIEMONTE 12 POLI DI INNOVAZIONE, OLTRE 50MILA ADDETTI COINVOLTI


Partiti i poli d’innovazione, i nuovi strumenti della politica regionale che favoriranno la condivisione della conoscenza tra imprese e la convergenza degli investimenti su traiettorie di sviluppo di prodotti o servizi innovativi.

I soggetti gestori dei 12 poli d’innovazione sono stati presentati il 24 aprile in Regione. Sono Fondazione Torino Wireless per il polo dell’ICT (Torinese e Canavese), Tecnogranda Spa per il polo dell’agroalimentare (Cuneese e Astigiano), Virtual Reality e Multimedia Park per la creatività digitale e la multimedialità (Torinese), Consorzio Friendchem per la chimica sostenbile (Novarese), P.S.T Spa per il polo delle energie rinnovabili e biocombustibili (Tortonese), Environment Park per l’architettura sostenibile e idrogeno (Torinese), Tecnoparco del Lago Maggiore per l’impiantistica, sistemi e componentistica per le energie rinnovabili (Verbano-Cusio-Ossola), Centro Servizi Industrie per il polo della meccatronica e sistemi avanzati di produzione (Torinese), Gesin Srl per le energie rinnovabili e mini hydro (Vercellese), Città Studi Spa per il polo del tessile (Biellese), Bioindustry Park per le biotecnologie e il biomedicale (Canavese e Vercellese) e Consorzio Proplast per i nuovi materiali (Alessandrino).

Le imprese aggregate ai poli sono oltre 650, con una forte variabilità numerica: da un minimo di 21 del polo della chimica sostenibile a un massimo di oltre 200 per il polo agroalimentare. La percentuale media di piccole e medie imprese è del 61%, mentre le grandi rappresentano circa il 16%. Oltre 50mila i posti di lavoro coinvolti. Tra le grandi aziende che hanno aderito ai diversi poli figurano Pirelli Ambiente, Ferrero, Olivetti, Telecom Italia, Bracco Imaging, Mossi&Ghisolfi, Loro Piana, Zegna, Renergies Italia, Savio, CO-Ver Energy Holding e Techfab. Partecipano inoltre gli atenei piemontesi e numerosi centri di ricerca, tra cui l’INRIM (Istituto nazionale di Ricerca metrologica), l’Istituto superiore Mario Boella e il CRA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura).

L’assessore regionale alla Ricerca e Innovazione ha precisato che a queste realtà sono destinati 60 milioni di euro, che vedranno un coinvestimento importante da parte delle imprese, e che da esse si augura di stimolare lo sviluppo delle attività di ricerca e di innovazione, valorizzando al massimo le potenzialità presenti, favorendo i processi di internazionalizzazione delle imprese e incrementando l’attrazione di investimenti produttivi, anche stranieri, sul nostro territorio.

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