giovedì 26 marzo 2009

QUANDO GALILEI FACEVA GLI OROSCOPI

TORINO - Il lavoro di astrologo, nel 1600 come anche paradossalmente oggi, è sempre stato più redditizio di quello matematico di astronomo.

I regnanti di allora, che amavano circondarsi di occultisti e particolarmente di astrologi, comuni negli ambienti di corte per tutti il Cinquecento, fino al Seicento, offrivano occasioni ghiotte: erano persone che pagavano profumatamente!

Galileo Galilei, sempre bisognoso di soldi, non disdegnava certo di accontentare i potenti dell'epoca, redigendone i loro oroscopi, sembra anche non con molta accuratezza, visto che non se ne curava più di tanto (nei suoi scritti ci sono solo pochi e fugaci riferimenti).

Tuttavia tale lavoro gli permetteva di guadagnare ciò che gli serviva per concentrarsi poi sugli studi per i quali noi lo possiamo ricordare: da buon copernicano e fortemente critico verso la fisica aristotelica e le credenze astrologiche, Galileo dette infatti un forte impulso verso la scienza moderna.

Nei quattro secoli successivi l'astrologia si è rivelata nulla più che una infondata credenza, una pseudoscienza però ancora viva in qualche trasmissione TV o sulle pagine dei giornali popolari.

Della propensione del padre del metodo scientifico e dell'astronomia moderna all'inedito lato "divinatorio" ce ne parlerà Stefano Bagnasco, ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Torino, dove si occupa soprattutto di analisi informatica applicata a dati di fisica sperimentale, ma anche dirigente del Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale.

Bagnasco, che è coinvolto nelle ricerche con l'acceleratore Lhc al Cern di Ginevra, affronterà la questione in un insolito appuntamento al Parco Astronomico di Pino Torinese, venerdì 3 aprile, con uno spettacolo animato da esperimenti psicologici che coinvolgeranno il pubblico.

http://www.planetarioditorino.it

Fonte: Gravità Zero - Divulgazione scientifica

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