Negli ultimi decenni, come finiture per pavimenti si sono aggiunti oltre al legno e alle piastrelle i materiali resilienti, che offrono una maggiore flessibilità rispetto ai pavimenti duri (legno/piastrelle).
Tali materiali sottoposti ad una pressione applicata in superficie hanno la proprietà, detta appunto resilienza, di deformarsi riassumendo la configurazione iniziale una volta eliminata la sollecitazione esterna. A questa categoria appartengono i pavimenti in gomma, pvc e moquette, ultimi ma non meno importanti sono i pavimenti in resina. Essi nel corso del tempo hanno preso sempre più piede nel campo industriale, ma anche sociale, pubblico e privato. Infatti, oltre ad essere usati in luoghi di lavoro, essi sono impiegati in strutture pubbliche come ospedali, scuole, fino a ritrovarli nelle abitazioni.
Ora la domanda è, perché scegliere un pavimento in resina piuttosto che un parquet tradizionale o un gres porcellanato? La risposta è semplice: per le qualità, i vantaggi e le prestazioni.
Parlando subito della materia prima, la resina: essa permette una posa rapida, è resistente all’usura e ai prodotti chimici; inoltre, da non sottovalutare è facile da pulire e la manutenzione è veloce; perciò in un ambiente ospedaliero dove la pulizia è estremamente necessaria, piuttosto che un asilo nido, una pavimentazione del genere è ottima e risponde a tutti i requisiti, essendo un pavimento monolitico, privo di giunti. Per non parlare del fatto che i pavimenti in resina sono antipolvere, perfetti per chi soffre di allergia, sono isolanti e impermeabili, antiscivolo e antisdrucciolo. Resistono ai graffi e alle abrasioni, quindi una volta in posa, il pavimento non avrà bisogno di manutenzione annuale come il parquet, oppure non genererà crepe come le piastrelle; sono resistenti alle collisioni e alle cadute accidentali di oggetti; infine, hanno una forte adesione alla superficie di supporto, non creando lo spiacevole effetto “bolla”.
Se le caratteristiche appena elencate non hanno convinto, si può aggiungere che i pavimenti in resina sono adattabili ad ogni interno, senza dover smontare ipotetici mobili fissi o troppo pesanti da spostare o dinette, ma soprattutto presentano una capacità di risparmio contro la dispersione termica. Ma ancora essi hanno una qualità di spicco, oltre a poterli posare su pavimenti già esistenti così da creare un film che non rovini il sottostante, essi se posati ex novo possono avere un effetto decorativo personalizzato con disegni ed effetti che ricordano il marmo, inserimenti di sabbie o altri materiali polveri glitter, e persino fibre luminose per creare ambienti unici con dettagli su misura.
Tali materiali sottoposti ad una pressione applicata in superficie hanno la proprietà, detta appunto resilienza, di deformarsi riassumendo la configurazione iniziale una volta eliminata la sollecitazione esterna. A questa categoria appartengono i pavimenti in gomma, pvc e moquette, ultimi ma non meno importanti sono i pavimenti in resina. Essi nel corso del tempo hanno preso sempre più piede nel campo industriale, ma anche sociale, pubblico e privato. Infatti, oltre ad essere usati in luoghi di lavoro, essi sono impiegati in strutture pubbliche come ospedali, scuole, fino a ritrovarli nelle abitazioni.
Ora la domanda è, perché scegliere un pavimento in resina piuttosto che un parquet tradizionale o un gres porcellanato? La risposta è semplice: per le qualità, i vantaggi e le prestazioni.
Parlando subito della materia prima, la resina: essa permette una posa rapida, è resistente all’usura e ai prodotti chimici; inoltre, da non sottovalutare è facile da pulire e la manutenzione è veloce; perciò in un ambiente ospedaliero dove la pulizia è estremamente necessaria, piuttosto che un asilo nido, una pavimentazione del genere è ottima e risponde a tutti i requisiti, essendo un pavimento monolitico, privo di giunti. Per non parlare del fatto che i pavimenti in resina sono antipolvere, perfetti per chi soffre di allergia, sono isolanti e impermeabili, antiscivolo e antisdrucciolo. Resistono ai graffi e alle abrasioni, quindi una volta in posa, il pavimento non avrà bisogno di manutenzione annuale come il parquet, oppure non genererà crepe come le piastrelle; sono resistenti alle collisioni e alle cadute accidentali di oggetti; infine, hanno una forte adesione alla superficie di supporto, non creando lo spiacevole effetto “bolla”.
Se le caratteristiche appena elencate non hanno convinto, si può aggiungere che i pavimenti in resina sono adattabili ad ogni interno, senza dover smontare ipotetici mobili fissi o troppo pesanti da spostare o dinette, ma soprattutto presentano una capacità di risparmio contro la dispersione termica. Ma ancora essi hanno una qualità di spicco, oltre a poterli posare su pavimenti già esistenti così da creare un film che non rovini il sottostante, essi se posati ex novo possono avere un effetto decorativo personalizzato con disegni ed effetti che ricordano il marmo, inserimenti di sabbie o altri materiali polveri glitter, e persino fibre luminose per creare ambienti unici con dettagli su misura.
A Torino, SIVIT pavimenti in resina è leader nel settore.
SIVIT è nata nel 1974 a Torino avendo quale attività principale la produzione e la vendita di formulati in resina per pavimenti industriali.Operando nell'ambito della cultura industriale dell'area torinese, l'Azienda ha inizialmente sviluppato prodotti e cicli particolarmente idonei per l'industria metalmeccanica, dove le pavimentazioni si presentano spesso fortemente degradate e soggette a pesanti sollecitazioni.
Sito Web: www.sivit.it
Claudia Terzaghi
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