giovedì 28 ottobre 2010

I MERCOLEDI' DELL'ACCADEMIA DELLE SCIENZE


Matematica, neuroscienza, geologia, giurisprudenza, storia dell’arte e linguistica: dal 17 novembre partono, al Circolo dei Lettori di Torino, dieci appuntamenti con la scienza che ci accompagneranno da novembre a maggio 2011.

Foto: interno dell'Accademia delle Scienze di Torino


È la scienza nelle sue espressioni più varie ed avvincenti la protagonista dei Mercoledì dell’Accademia delle Scienze di Torino, l’appuntamento che a partire dal 17 novembre vedrà alternarsi professori ed esperti al Circolo dei Lettori (Via Bogino 9).

Dieci appuntamenti di carattere divulgativo, su temi affascinanti ma non sempre di facile comprensione e per questo poco conosciuti dal grande pubblico.

L’intreccio tra e arte e scienza, ad esempio, che fin dall’antichità ha condizionato la pittura: da qui il racconto di come la scoperta di nuove molecole ha regalato nuovi colori e sbocchi alla creatività degli artisti. La storia, con un viaggio nell’Iran antico per scoprire quanto il suo stile artistica abbia influenzato Oriente ed Occidente, ma anche l’approfondimento del rapporto tra democrazia, diritti individuali e Chiesa.

La scienza del diritto poi, ovvero la giurisprudenza, con un confronto tra l’ordinamento giuridico continentale (basato sui codici) e quello inglese, di natura giurisprudenziale (basato cioè sulle sentenze, come accade negli USA, nel Regno Unito, in Australia, Canada, ecc.).



Fin qui la scienza di carattere umanistico, ma non mancheranno gli appuntamenti per gli appassionati di scienza e tecnologia: dalla neuroscienza – con le prospettive applicative della ricerca per la riparazione dei danni al cervello e al midollo spinale - alla matematica, con un viaggio in raffinati mondi virtuali dove anche la quarta dimensione diventa possibile; fino alla geologia e all’idraulica, per scoprire le innumerevoli ed affascinanti forme che l’acqua può assumere.

Per il primo appuntamento - il 17 novembre alle 17,30 – l’Accademia e il Circolo dei Lettori ospitano il Prof. Claudio Marazzini, titolare della cattedra di Storia della lingua italiana presso la Facoltà di Lettere dell’Università del Piemonte Orientale, con la conferenza "Scrittori di vocabolari e vocabolari di scrittori".

Molto spesso gli autori di vocabolari sono stati individui assai originali, essi stessi scrittori famosi, come il Tommaseo, al quale si deve il maggior dizionario dell’Ottocento. Oppure accade che un grande scrittore finisca la propria vita occupandosi di lessicografia, come fecero Vincenzo Monti e Alessandro Manzoni. Un scrittore, anche se non realizza il dizionario in prima persona, può concepirne l’ambizioso progetto: Manzoni, ad esempio, nel 1868 - negli anni decisivi tra l’Unità nazionale e la presa di Porta Pia - immaginò per l’Italia un vocabolario diverso da quelli di cui allora si disponeva. Inoltre, Manzoni fu grande e polemico chiosatore di vocabolari, come del resto era stato Alessandro Tassoni nel Seicento. D’Annunzio usava invece i vocabolari per trarne ispirazione, come una sorta di eccitante per creare.

Passando alle raccolte di parole settoriali o destinate a qualche scopo specifico, si scopre che alcuni scrittori hanno compilato vocabolari proprio per imparare il mestiere, come Giovanni Faldella o Cesare Pavese; altri hanno sentito la necessità di corredare le proprie opere di appositi lessici, come Pasolini. Il vocabolario quindi come strumento dello scrittore, il quale lavora con le parole, come il pittore con i colori.

Per informazioni:
Tel. 011 5620047 - www.accademiadellescienze.it


Ufficio stampa
Barbara Magnani
magnanibarbara@gmail.com

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